L'arte attenta può trasmettere l'essere?


L'opera – la musica, i testi, l'arte, le emozioni crude e la trasmissione delle rivelazioni della vita, affinate fino a diventare dorate, le sue verità duramente conquistate, scioccanti e profonde cantate, la trama che svanisce per rivelare la tragedia o il trionfo supremo dell'anima, tutto ciò che circonda e solleva una cantante forte e vibrante che è cresciuta fino a diventare una voce potente nonostante la limitata espressione artistica intorno a lei – ha fornito a Willa Cather un modo per mostrare l'emergere del femminile dai limiti dell'America di frontiera o della vita di provincia che l'avrebbero "trattenuta" nelle aspettative condizionate della donna, per dare a quello spirito più ampio e vibrante la sua "liberazione nel mondo più ampio" (come scrive David McKay Powell della "personalità avventurosa" di Clara Vavrika in "The Bohemian Girl" nel suo libro Cather and Opera ). Nel tempo la teoria di Willa è cambiata, come per Thea in The Song of the Lark . Willa perfezionò questa emersione dalla crescita alla carriera, trasformandola nell'emersione stessa, l'espressione più profonda che necessitava di espandersi in un femminile diversamente strutturato internamente. L'opera continuò a essere un approfondimento della sua arte. Ma quel femminile lei lo voleva pienamente, non solo di nuovo nella società così com'era. Nel suo "Arrivando, Afrodite!", la cantante Eden Bower, nel cuore pulsante della cultura di Washington Square Park nel Greenwich Village, perde il momento a cui l'arte stessa punta: la cosa in sé, il reale, se stessa e l'artista stesso, e questo fu pubblicato appena cinque anni dopo "Il canto dell'allodola" . Nel giro di altri cinque anni, Willa aveva mostrato la perdita del percorso delle donne in "La casa del professore" a causa della loro giovane e avventurosa immaginazione, e aveva scritto a F. Scott Fitzgerald che nessuno l'aveva ancora espresso.



Willa si mosse verso forme d'arte che avrebbero raggiunto il vero trasferimento e il vero desiderio dell'arte, senza quei confini culturali o artistici – e in questo l'Essere stesso e la vitalità dell'arte sarebbero stati la struttura culturale, non aggirati in una direzione sbagliata. Seminata nella terra più forte, più vitale e più individualistica, e fatta crescere oltre i confini nell'Essere, era l'antica e la nuova, completa forza e libertà della vita stessa.

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